BBC Radiophonic Workshop
Il BBC Radiophonic Workshop era una delle unità di effetti sonori della BBC specializzata nella produzione di musiche di scena e insonorizzazioni per la radio e la televisione.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il BBC Radiophonic Workshop fu aperto per soddisfare la crescente domanda di effetti sonori "radiofonici" nel mese di aprile 1958 e occupava due stanze dei Maida Vale Studios della BBC a Maida Vale (Londra)[1][2] I fondatori del Radiophonic Workshop furono un gruppo di produttori e direttori di studio della BBC, tra cui Desmond Briscoe, Donald McWhinnie e Frederick Bradnum e Daphne Oram.[3][4] Quest'ultima, che abbandonerà presto gli studi per poter avere maggiore autonomia compositiva, scrisse le prime composizioni realizzate all'interno del Radiophonic Workshop, ovvero The Heritage e The Ocean. Sempre alla compositrice è attribuito Amphitryon 38 (1958), il primo brano interamente elettronico presentato dalla televisione della BBC.[1] A partire dagli anni sessanta, l'unità diverrà nota per il suo lavoro sperimentale e pionieristico nell'ambito della musica elettronica e nella tecnologia musicale, così come per le sue note partiture per serie televisive e radiofoniche del periodo, fra cui il tema cardine della serie Doctor Who, composizione per oscillatori di Ron Grainer eseguita da Delia Derbyshire,[5] e le insonorizzazioni di Quatermass and the Pit.[6] Sempre alla Derbyshire viene attribuita Blue Veils and Golden Sands, celebre composizione utilizzata per il documentario della BBC The World About Us (1967) e nel serial Inferno (1970) della settima stagione di Doctor Who.[7] Il BBC Radiohonic Workshop contava sulla presenza di numerosi collaboratori fra cui Paddy Kingsland, Peter Howell e Roger Limb.[6] Il BBC Radiophonic Workshop fu chiuso nel marzo 1998.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Merrich, capitolo 3 - "Effetti radiofonici"
- ^ (EN) BBC Radiophonic Workshop revived online, su bbc.com. URL consultato il 13 giugno 2019.
- ^ (EN) John Tydeman, Frederick Bradnum, Master dramatist whose prolific output sustained radio's great era, in The Guardian, 22 febbraio 2002.
- ^ (EN) Sorcerers of sound, su theguardian.com. URL consultato il 13 giugno 2019.
- ^ (EN) Desmond Briscoe, su theguardian.com. URL consultato il 13 giugno 2019.
- ^ a b (EN) Now for a lampshade solo: how the Radiophonic Workshop built the future of sound, su theguardian.com. URL consultato il 13 giugno 2019.
- ^ (EN) The Strange World of Library Music, su pitchfork.com. URL consultato il 13 giugno 2019.
- ^ (EN) The BBC Radiophonic Workshop, su bbc.co.uk. URL consultato il 13 giugno 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Louis Niebur, Special Sound: The Creation and Legacy of the BBC Radiophonic Workshop, Oxford University, 2010.
- (EN) Ned Netherwood, An Electric Storm: Daphne, Delia and the BBC Radiophonic Workshop, Obverse, 2014.
- Johann Merrich, Breve storia della musica elettronica e delle sue protagoniste, LIT, 2018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su BBC Radiophonic Workshop
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) BBC Radiophonic Workshop, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (EN) BBC Radiophonic Workshop, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) BBC Radiophonic Workshop, su Bandcamp.
- (EN) BBC Radiophonic Workshop, su Discogs, Zink Media.
- (EN) BBC Radiophonic Workshop, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) BBC Radiophonic Workshop, su WhoSampled.
- (EN) BBC Radiophonic Workshop, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 123203659 · LCCN (EN) n84070062 · J9U (EN, HE) 987007604725505171 |
---|